sabato 12 maggio 2012


13 Maggio

Santuario Madonna di Fatima, Zakopane
[ Viaggio Polonia amicibrescianiGPII]
Qualcuno potrebbe domandarsi che senso abbia ricordare un episodio accaduto trentuno anni fa. Eppure questo episodio rappresenta uno degli eventi più drammatici della storia, ma, nello stesso tempo più luminosi per l’intera Chiesa ed umanità. Desideriamo proporre l’editoriale pubblicato da Avvenire il 14 Maggio 1981 per permettere di comprendere meglio il clima di quel periodo e il significato di un  atto impensabili e incredibile.
Una precisazione: l’attentato non fu “ uno scherzo” e neppure una “passeggiata”; come ricorda il Card. Dziwisz, “ l’organismo del Santo Padre aveva perso molto sangue. La pressione sanguigna calava in modo drammatico,il battito cardiaco si sentiva appena” al punto che lo stesso prelato fu invitato ad amministrare l’Unzione degli Infermi. Inoltre, sempre come ricorda il segretario del Papa, successivamente “ l’organismo fu attaccato da un pericoloso virus” che provocò un’altra malattia molto debilitante.



Quella piazza come un calice
E’ difficile scrivere sotto la pressione di simili eventi. I pensieri più contrastanti si affollano alla nostra mente come a quella, crediamo, di tutti. E con essi le paure, le speranza, i terribili perché. La vita del Papa non sembra in pericolo: ringraziamo il Signore. Ma come fare a comprendere ciò che è accaduto ieri in Piazza S. Pietro mentre tutti siamo tormentati dal senso dell’incredibile, dalla tentazione dello sdegno, dalla spinta della pietà? Un Papa – per chi crede, il dolce Cristo in terra – fatto bersaglio di un’arma omicida, colpito da una furia senza spiegazioni.
Capire ciò che è accaduto. I primi dubbi drammatici che ci assalgono sono, inevitabilmente, di collegamento tra l’assurdità del gesto di attentare alla vita del Papa e la instancabile predicazione di Giovanni Paolo II a favore della vita, della pace, dell’uomo. Potrebbero esserci motivazioni del tutto diverse, considerata la figura del feritore, ma come non pensare alla campagna di stampa e di opinione, alla carica di disprezzo e di odio – si leggano certi giornali di questi giorni, certe vignette  proprio di ieri mattina – e all’effetto che, alla lunga, in un memento inevitabilmente carico di passionalità come quello che stiamo vivendo, questa campagna può avere nella mente di un esaltato?
E’ parso davvero, in certi momenti, che fosse il Papa il nemico da abbattere solo perché aveva il coraggio di parlare con tutta la forza della sua autorità morale e, perché no?, del suo fascino personale.
Santuario Madonna di Fatima, Zakopane
[ Viaggio Polonia amicibrescianiGPII]
Non il male  contro il quale egli chiede di impegnarsi, non la cultura di morte che egli cerca di vincere, non la caduta tanto forte, in una parte dell’opinione pubblica, del senso stesso della vita….Qualunque possa essere il motivo che ha indotto l’attentatore ad alzare la mano omicida contro un Papa come Giovanni Paolo II, non è possibile escludere che quei proiettili avessero come obiettivo preciso la predicazione del Pontefice, tutta basata sul significato, sul valore, sulla centralità dell’’uomo..
Due segni che si oppongono e che si scontrano si sono mostrati ieri pomeriggio in piazza S. Pietro: la figura del Pastore che allarga e protende le braccia come per stringere, nei fedeli della grande piazza, il mondo intero; e l’ombra di quella mano – quasi un’espressione del Maligno – che si alza per colpire, per uccidere. Il segno della contraddizione si è fatto evidente in piazza S. Pietro. Il segno della follia, il segno dell’odio. Ma anche e soprattutto il segno dell’amore: la folla dei fedeli ha reagito con il pianto, con la preghiera, con la speranza, e il mondo intero è rimasto per ore come sospeso in un’attesa piena di ansie.
Santuario Madonna di Czestochowa
 [ La fascia insanguinata]

Adesso Giovanni Paolo II sembra pagare di persona, nelle sue stesse carni, con il suo stesso sangue, un’azione instancabile e ininterrotta a favore di un’umanità ancora sostanzialmente incapace di comprenderlo. [ Pier Giorgio Liverani]



Non riteniamo necessario commentare; solo ringraziamo Dio per aver donato alla Chiesa un Papa, un Pastore che, versando il suo sangue, ha testimoniato la potenza dell’amore, la forza della fede, la radicalità di un Bene che oltrepassa l’odio.
La fascia insanguinata “offerta” alla Madonna di Czestochowa e il bossolo della pistola quasi letale incastonato nella corona della Madonna di Fatima, costituiscono il segno tangibile del totale affidamento a Maria da parte di un Papa la cui esistenza è stata plasmata dalla  potente e meravigliosa Presenza Materna.

Desideriamo concludere con le parole del Beato Giovanni Paolo II che, commentando quando accaduto in Piazza S. Pietro, così si esprime: “ Tutto ciò è stata una testimonianza della grazia divina