Spie e tradimenti
In questi giorni sono
stati pubblicati in Italia due volumi di estrema rilevanza: “ Karol Wojtyla
spiato” di Marek Lasota e “ La fine e l’inzio” di G. Weigel. Soprattutto il
primo merita una particolare attenzione; ne daremo conto al temine della
lettura, ma già dalle prime pagine è impossibile non provare stupore,
incredulità di fronte ad una realtà, ad un mondo a noi totalmente sconosciuto, o
meglio, solo immaginato, ma non mai comprovato da documenti ufficiali.
Cracovia, Seminario Maggiore [ Pellegrinaggio in Polonia, amicibrescianigpii] |
Sono
impressionanti la qualità e la quantità di forze messe in campo dai Servizi
Segreti Polacchi e Sovietici contro la Chiesa Polacca. Una rete capillare di
agenti, di spie addestrate e manovrate attraverso sottili metodi psicologici e
ricattatori, ha agito per più di 40 anni all’interno degli organismi della
Chiesa le cui decisioni, azioni,
discussioni, iniziative..e molto altro, venivano regolarmente registrate e
riferite ai responsabili della “ Sicurezza”. Come detto, ritorneremo su questo
importante lavoro di ricerca storica, ma già da ora possiamo dedurre due
elementi veramente sensazionali e inquietanti
1. I Servizi
reclutavano il loro “ personale” anche
all’interno della stessa Chiesa, soprattutto sacerdoti che, per i loro
incarichi, potevano “spiare” e controllare meglio Vescovi considerati
pericolosi per il potere: tra questi, come vedremo successivamente, Mons.
Wojtyla, per altro sotto stretta sorveglianza fin dai tempi in cui era semplice
sacerdote
2. Le relazioni di
tali “ collaboratori” e agenti del regime erano molto circostanziate, nulla a loro
sfuggiva e tutto veniva utilizzato per perseguitare, processare e condannare
esponenti della Chiesa, laici e religioni.
Nelle
prossime settimane daremo conto di ciò che ora abbiamo solo
superficialmente introdotto.
Vogliamo
però concludere con quanto scrive G. Weigel nell’ultima biografia dedicata al
Grande Papa: “ Immense risorse umane
e finanziarie furono utilizzate nella lotta comunista contro Wojtyla e,
dopo la sua elezione a Papa, contro la Chiesa da lui guidata…. La guerra contro
Wojtyla comprese un’ampia campagna di corruzione, di ricatto e di
reclutamento di informatori tra i suoi contatti in Polonia e a Roma….”
In queste settimane di polemiche e indignazioni, non
solo mediatiche, è utile leggere
documenti che, questi sì, hanno fatto e fanno la storia, quella vera,
quella che ha visto centinaia, se non migliaia di uomini e donne vittime di un’ideologia
ostile a Dio, quindi all’uomo. Non può
infine non suscitare un moto di stupore constatare come Karol Wojtyla –
Giovanni Paolo II, pur consapevole di quanto stesse accadendo intorno a lui,
non abbia mai reagito o manifestato apertamente il proprio sdegno; egli infatti
non ha levata la voce per il “trattamento” che a lui veniva riservato dal
potere e dalla stampa avversa e non ha cercato “ paladini” che intervenissero a
sua protezione; piuttosto levava alta la sua voce in difesa del suo popolo,
della sua gente, dei suoi giovani che proteggeva in ogni modo, senza se e senza
ma. Ciò è dimostrato dal fatto che, solo dopo la sua morte, siamo venuti conoscenza di
quanto potente e invasivo fosse il nemico contro cui il Papa e la Chiesa
dovevano combattere. Lui sapeva e conosceva i “ suoi” traditori, eppure è
andato avanti come se non lo turbassero, come se non rappresentassero alcun ostacolo
per la missione che gli era stata affidata.
Guidato da una fede incomparabile e da un acume
veramente raro, Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II, è riuscito a non farsi
condizionare dagli accadimenti e, forte solo della sua immensa fiducia in Dio,
ha contribuito a cambiare le sorti del suo Paese non contando sulle forze,
sulle sue capacità, ma solo “mettendosi”nelle mani di Colui che tutto può!!