giovedì 21 giugno 2012


Spie e tradimenti

In questi giorni sono stati pubblicati in Italia due volumi di estrema rilevanza: “ Karol Wojtyla spiato” di Marek Lasota e “ La fine e l’inzio” di G. Weigel. Soprattutto il primo merita una particolare attenzione; ne daremo conto al temine della lettura, ma già dalle prime pagine è impossibile non provare stupore, incredulità di fronte ad una  realtà, ad  un mondo a noi totalmente sconosciuto, o meglio, solo immaginato, ma non mai comprovato da documenti ufficiali.
Cracovia, Seminario Maggiore
 [ Pellegrinaggio in Polonia, amicibrescianigpii]
Sono impressionanti la qualità e la quantità di forze messe in campo dai Servizi Segreti Polacchi e Sovietici contro la Chiesa Polacca. Una rete capillare di agenti, di spie addestrate e manovrate attraverso sottili metodi psicologici e ricattatori, ha agito per più di 40 anni all’interno degli organismi della Chiesa le cui decisioni,  azioni, discussioni, iniziative..e molto altro, venivano regolarmente registrate e riferite ai responsabili della “ Sicurezza”. Come detto, ritorneremo su questo importante lavoro di ricerca storica, ma già da ora possiamo dedurre due elementi veramente sensazionali e inquietanti

1.    I Servizi reclutavano il loro “ personale”  anche all’interno della stessa Chiesa, soprattutto sacerdoti che, per i loro incarichi, potevano “spiare” e controllare meglio Vescovi considerati pericolosi per il potere: tra questi, come vedremo successivamente, Mons. Wojtyla, per altro sotto stretta sorveglianza fin dai tempi in cui era semplice sacerdote
2. Le relazioni di tali “ collaboratori” e agenti del regime erano molto circostanziate, nulla a loro sfuggiva e tutto veniva utilizzato per perseguitare, processare e condannare esponenti della Chiesa, laici e religioni.
Nelle prossime settimane daremo conto di ciò che ora abbiamo solo superficialmente  introdotto.

Vogliamo però concludere con quanto scrive G. Weigel nell’ultima biografia dedicata al Grande Papa: “ Immense risorse umane e finanziarie furono utilizzate nella lotta comunista contro Wojtyla e, dopo la sua elezione a Papa, contro la Chiesa da lui guidata…. La guerra contro Wojtyla comprese un’ampia campagna di corruzione, di ricatto e di reclutamento di informatori tra i suoi contatti in Polonia e a Roma….”
In queste settimane di polemiche e indignazioni, non solo mediatiche, è utile leggere  documenti che, questi sì, hanno fatto e fanno la storia, quella vera, quella che ha visto centinaia, se non migliaia di uomini e donne vittime di un’ideologia ostile a Dio, quindi all’uomo.  Non può infine non suscitare un moto di stupore constatare come Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II, pur consapevole di quanto stesse accadendo intorno a lui, non abbia mai reagito o manifestato apertamente il proprio sdegno; egli infatti non ha levata la voce per il “trattamento” che a lui veniva riservato dal potere e dalla stampa avversa e non ha cercato “ paladini” che intervenissero a sua protezione; piuttosto levava alta la sua voce in difesa del suo popolo, della sua gente, dei suoi giovani che proteggeva in ogni modo, senza se e senza ma. Ciò è dimostrato dal fatto che, solo dopo la sua morte, siamo venuti  conoscenza di  quanto potente e invasivo fosse il nemico contro cui il Papa e la Chiesa dovevano combattere. Lui sapeva e conosceva i “ suoi” traditori, eppure è andato avanti come se non lo turbassero, come se non rappresentassero alcun ostacolo per la missione che gli era stata affidata.
Guidato da una fede incomparabile e da un acume veramente raro, Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II, è riuscito a non farsi condizionare dagli accadimenti e, forte solo della sua immensa fiducia in Dio, ha contribuito a cambiare le sorti del suo Paese non contando sulle forze, sulle sue capacità, ma solo “mettendosi”nelle mani di Colui che tutto può!!