Quando nel 1994 Giovanni
Paolo II indisse il primo incontro mondiale delle famiglie, forse non pochi si
saranno chiesti le ragioni; forse qualcuno avrà espresso le proprie perplessità
ritenendo superflue iniziative pubbliche di tal genere. Chi allora, anche
all’interno della Chiesa, si dimostrò stupito, dubbioso, forse non ricordava o non si rendeva conto di
quanto la difesa del valore e della dignità della famiglia rappresentasse la
sfida su cui si sarebbe giocato il destino dell’uomo e della società. Ma di
questo Giovanni Paolo II era consapevole fin dai tempi del suo ministero sacerdotale
ed episcopale a Cracovia quando, insieme ad un altro santo sacerdote, don Jan
Pietraszko, diede vita all’ Ambiente”, un gruppo, prima solo di studenti e giovani, poi di famiglie
impegnate a vivere pienamente la loro
vocazione sostenute, aiutate, incoraggiate e guidate dal loro Wujek - Zio ( don Karol Wojtyla).
Come ricorda Przemyslaw
Kwiatkowski, docente presso il Pontificio Istituto
Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio Famiglia, verso la fine degli
anni ’50, « dall’iniziativa di Jerzy
Ciesielscy e di don Karol Wojtyla nacque l’idea di fondare una “famiglia di famiglie”, ossia un gruppo di famiglie cattoliche unite
con i legami di amicizia, che pensavano e guardavano la vita in una maniera
simile, per scambiare le opinioni sui temi e problemi attuali, per aiutarsi a vicenda,
per partecipare insieme agli eventi importanti della famiglie» ( da L’amore
e la sua regola pag. 52). Il gruppo, pur
non istituzionalizzato, segue ( è ancora attivo!!) la “ Regola
per il gruppo delle coppie di sposi” scritta da Mons. Wojtyla, pubblicata
in Italia solo nel 2009.
L’iniziativa appare in tutta la sua
eccezionalità se si considerano due aspetti per nulla irrilevanti. Innanzitutto
gli incontri avvenivano in un contesto
politico e sociale che impediva ogni forma di aggregazione. I giovani e le
famiglie, infatti “si incontravano in semiclandestinità”. Inoltre, altro
elemento non da sottovalutare, don Karol, anticipando così le conclusione del
Vaticano II, elaborava e promuoveva la cosiddetta pastorale familiare insieme a
laici, uomini e donne che, attraverso la loro diretta esperienza, aiutavano il
loro amico sacerdote a comprendere il vero significato del valore della
famiglia, la “ Chiesa domestica” secondo la bellissima definizione dello stesso
Giovanni Paolo II . Tutto ciò non accadeva nelle sedi istituzionali né secondo
dei progetti predefiniti, spesso
espressioni di una forma di clericalismo, ancora oggi imperante, anche in
Italia, bensì dentro un rapporto autentico e profondo vissuto nella
quotidianità dell’esistenza, nella concretezza dei problemi, come ricordano i
testimoni di questa straordinaria realtà. Si leggano, per esempio, le lettere
che don Wojtyla, anche da Arcivescovo, inviava ai suoi amici, lettere da cui
emerge un approccio cristiano,quindi reale e umano , nei confronti delle
questioni che riguardano la famiglia. Oppure si leggano le testimonianze di Danuta
Ciesielscy ( giovane vedova di Jerzy, co-fondatore del gruppo) o di Teresa
Malecka le cui parole appaiono molto eloquenti: “era lui [ don Karol] la figura centrale dell’attività escursionistica,
religiosa e anche del divertimento.; ma lo era soprattutto quale guida
spirituale, partecipe in maniera evidente delle principali decisioni della
nostra vita, particolarmente di quelle matrimoniali, sempre presente nella nostra
vita familiare nei rapporti con i genitori e poi con i nostri figli e nipoti,
interessato alle questioni professionali di ciascuno di noi. Con le diverse
nomine ecclesiastiche o malgrado esse Wujek rimaneva sempre con noi in stretti
rapporti, simili a legami familiari, a legami che si hanno con il papà e la
mamma, Wujek creava un clima di assoluta sincerità, apertura, gli confidavamo
anche le nostre questioni più personali, ad ogni tappa della nostra vita” .
A tal proposito,
rileggiamo quanto disse il Papa in due occasioni
“In riferimento
a ciò voglio dire grazie ai miei giovani amici, con l’aiuto dei quali,
analizzando i profondi e bellissimi problemi della vita umano, ho scritto “
Amore e responsabilità “ , così, divenuto Papa, esprimerà la sia
gratitudine, mentre così scriverà nel libro “Alzatevi, andiamo”, pubblicato nel
2004: “Dall’incontro con i fidanzati, con
gli sposi, con le famiglie nacquero la “ La bottega dell’orefice” e lo studio “
Amore e responsabilità” e la “ Lettera
alle famiglie”.” Senza nulla togliere a nessuno, è legittimo chiederci quanti teologici possano dire
altrettanto parlando di un documento pontificio!!
Ma altri segnali
indicano la grande e profetica attenzione rivolta da Mons. Wojtyla al grande
tema della famiglia.
Il 28 Dicembre
1969, ai fedeli riuniti ricordava che “ Dio,
donando all’uomo e alla donna il potere di trasmettere la vita, li ha
assimilati al potere divino di “ creare” per cui “ l’opera della creazione
continua attraverso la famiglia”. In non rare circostanze, sfidando a viso
aperto il potere, denunciava l’arroganza di un sistema che, subdolamente,
cercava di annullare la famiglia sottraendole il diritto di essere se stessa. Al
termine di un’omelia, con audacia e lungimiranza profetica, così si espresse:
“ Non
è lecito distruggere la famiglia: essa costituisce l’opera di Dio”.. Quante
volte questa frase è stata pronunciata in 26 anni di ministero petrino, quante
volte questo suo grido si è alzato in ogni continente, davanti a rappresentanti
di regimi democratici o tiranni..quante volte!!!
E proprio per
contrastare il programma di un’ideologia che orava contro l’uomo e la sua
dignità, insieme alla sua amica Wanda Poltwaska aprì un Consultorio Familiare,
di fatto clandestino, braccio operativo degli studi sulla famiglia che venivano
promossi e coordinati dallo stesso Cardinale, ma con la fondamentale
collaborazione dei laici.
Come si può
constatare, tutto l’insegnamento e l’opera del Beato Giovanni Paolo II hanno
sempre avuto come filo conduttore la difesa e la promozione della famiglia
dentro un orizzonte cristiano ed umano; egli infatti, come spiega nel ciclo di
Catechesi dedicate all’amore umano, coglieva il senso profondo della famiglia,
la sua essenza più autentica solo dentro il Mistero Trinitario e, quindi, nella
dimensione divina.