venerdì 17 agosto 2012


17 Agosto 2002 – 17 Agosto 2012: un messaggio profetico, vero inizio della Nuova Evangelizzazione

Credo fermamente che questo nuovo tempio rimarrà per sempre un luogo dove le persone si presenteranno davanti a Dio in Spirito e verità. Verranno con la fiducia che assiste quanti umilmente aprono il cuore all’azione misericordiosa di Dio, a quell’amore che anche il più grande peccato non può sconfiggere. Qui, nel fuoco dell’amore divino, i cuori arderanno bramando la conversione, e chiunque cerca la speranza troverà sollievo”. Come disse il Papa Giovanni Paolo II, “anche se il tempo e tutto il mondo possono considerarsi il suo "tempio", tuttavia ci sono tempi e luoghi che Dio sceglie, affinché in essi gli uomini sperimentino in modo speciale la sua presenza e la sua grazia. E la gente, spinta dal senso della fede, viene in questi luoghi, sicura di porsi veramente davanti a Dio presente in essi”.
A dieci anni dalla consacrazione del santuario dedicato allo Divina Misericordia, le parole del Papa Beato Giovanni Paolo II non hanno certo perso la loro forza profetica; non solo, oggi appaiono in tutta la loro carica di ragionevolezza e intelligenza.
Cracovia, Santuario della Divina Misericordia
Di fronte ad un mondo confuso dopo l’attentato dell’ 11 Settembre, di fronte ad un’umanità sull’orlo di un nuovo abisso non privo di atroci incognite, di fronte ai calcoli, ai ragionamenti e alle accademiche argomentazioni dei potenti e di  parte dell’intellighenzia mondiale, anche cattolica, il Papa compì un gesto che poteva sembrare obsoleto, inutile, arcaico: a poche settimana dall'incontro con centinaia di migliaia di giovani in Canada, Paese tra i più progrediti e industrializzati, prima, in Messico, beatifica un piccolo indio, Juan Diego, poi, in Polonia, dopo aver consacrato il Santuario, affida il mondo intero alla Divina Misericordia. In tal modo il Papa ha voluto consegnare tutti noi, l’umanità tutta all'Amore di Dio che oltrepassa i nostri errori, i nostri limiti, la nostra bassezza. Affidarsi all'Amore misericordioso, significa essere certi che Lui non abbandona la sua creatura, neppure quando è da lei è tradito e vilipeso. Lo ricordò il Papa che, nel corso dell’omelia, disse: “Con gli occhi dell’anima desideriamo fissare gli occhi di Gesù misericordioso per trovare nella profondità di questo sguardo il riflesso della sua vita, nonché la luce della grazia che già tante volte abbiamo ricevuto, e che Dio ci riserva per tutti i giorni e per l’ultimo giorno”. Potevano sembrare parole “ fuori tempo massimo” per un mondo diviso e dilaniato da conflitti pronti a tramutarsi in “ guerre di religioni”, le più devastanti e incomprensibili. Ma il Papa, un uomo inerme, con la sola forza della sua fede, neppure della sua sapienza, “vedeva” quanto il mondo avesse bisogna della Misericordia di Dio al punto da dichiarare: “In tutti i continenti, dal profondo della sofferenza umana, sembra alzarsi l’invocazione della misericordia” . Egli, davanti al dominio dell’odio e della sete di vendetta, davanti al grido di dolore e di morte provocato dai “ signori della guerra”, non proponeva soluzioni, programmi o“ ricette” di qualsiasi genere, fossero anche magisteriali: semplicemente chiamava l’umanità a riconoscere l’Amore di un Dio che, con la sua Passione e morte, ha liberato l’uomo donandogli la Vera Speranza. Prendere coscienza di questo, accettare di essere amati di un amore infinito e gratuito, non può non provocare una risposta così potente da trasformare l’agire dell’uomo chiamato a realizzare il bene e la giustizia su questa terra. In un certo senso, volgere lo sguardo alla Croce di Cristo, come insegnava Santa Faustina,  cambia il modo di vedere, pensare, agire, relazionarsi con gli altri, trasforma la vita, anche quella apparentemente più negletta. Giovanni Paolo II, non a caso, affidò il mondo alla Divina Misericordia dalla terra testimone e vittima, sì, dell’abisso del male, di quel mysterium iniquitatis, di cui parlava spesso il Grande Pontefice,  ma anche dell’abisso del bene incarnato nella santità di S. Faustina e  di S. Massimiliano Kolbe.
Cracovia, Santuario della Divina Misericordia
Rileggiamo le illuminanti parole del Papa: “Se guardiamo con occhio più penetrante la storia dei popoli e delle nazioni che hanno attraversato la prova dei sistemi totalitari e delle persecuzioni a causa della fede, scopriremo che proprio lì si è rivelata con chiarezza la presenza vittoriosa della Croce di Cristo. E tale presenza ci apparirà forse, su quello sfondo drammatico, ancora più impressionante. A coloro che vengono sottoposti all’azione programmatica del male, non rimane altro che Cristo e la sua croce come fonte di autodifesa spirituale, come promessa di vittoria. Non è divenuto forse un segno di vittoria sul male il sacrificio di Massimiliano Kolbe nel campo di sterminio di Auschwitz? “ [ Memoria e identità, pag.32] .
A distanza di dieci anni, quell’atto di affidamento del mondo alla Divina Misericordia compiuto da un vecchio e stanco Papa, lungi dall’essere uno sbiadito ricordo, si rivela in tutta la sua urgenza profetica.  E’ la risposta più ragionevole per un’ umanità sempre più tecnologica, sempre più sviluppata, ma anche sempre più drammaticamente  smarrita e confusa,  rassegnata e frustrata di fronte alle gravi difficoltà e alle crisi che affliggono il nostro presente.

Cracovia, Consacrazione Santuario
della Divina Misericordia( 17 Agosto 2002)
Un’ultima riflessione. Al termine del rito di Consacrazione, così il Papa aprì il suo cuore: “Alla fine di questa solenne liturgia desidero dire che molti dei miei ricordi personali sono legati a questo luogo. Venivo qui soprattutto durante l’occupazione nazista quando lavoravo nel vicino stabilimento Solvay. Ancora oggi ricordo la via che porta da Borek Fałęcki a Dębniki. La percorrevo tutti i giorni andando a lavorare in diversi turni, con le scarpe di legno ai piedi. Allora si portavano quelle. Come era possibile immaginare che quell’uomo con gli zoccoli un giorno avrebbe consacrato la basilica della Divina Misericordia a di Cracovia?”
Oggi, nello stesso quartiere di Łagiewniki sorge un grande centro , il Centro Giovanni Paolo II, presso il quale è stato eretto il santuario dedicato a quell’uomo con gli zoccoli che, proprio nel Giorno dedicato alla Divina Misericordia, è stato proclamato Beato.  Se la storia dell’uomo e della Chiesa è guidata dalla Provvidenza, tutto questo ha un senso che non può lasciarci indifferenti: Dio ci invita a seguire la strada tracciata a Lourdes e a Cracovia in quei caldi giorni d’Agosto!!
La strada della Nuova Evangelizzazione, in fondo, era già stata segnata e indicata, ma la nostra pigrizia, i nostri pregiudizi, il nostro “snobismo”, allora,  ci hanno impedito di vedere e di comprendere quanto stava accadendo!! Ma la Misericordia di Dio è più grande della nostra inerzia e della nostra pusillanimità e continua a “ parlare” a tutti noi,  sempre e comunque, anche attraverso uno degli immensi lasciti del beato Giovanni Paolo II: la Consacrazione del Santuario della Divina Misericordia !! Spetta a noi, ora, aprire il nostro cuore e la nostra mente all'Amore di Dio per essere, seguendo l'invito del Papa, " testimoni della misericordia" 



Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,
e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.

ChinaTi su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza,
sconfiggi ogni male,
fa' che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Uno e Trino,
trovino sempre la fonte della speranza.

Eterno Padre,
per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero!

Amen.

[ Preghiera di affidamento, Giovanni Paolo II 17 Agosto 2002]