lunedì 16 luglio 2012


Non solo " monumenti"..

Monumento al Beato Giovanni Paolo II
Santuario di Ludźmierzu [ Pellegrinaggio amicibrescianiGPII]
In questi anni sono stati eretti numerosissimi monumenti dedicati a Giovanni Paolo II. Si può dire che ogni giorno viene data notizia circa l’inaugurazione di una Statua, di un mosaico, di una Via Crucis.
Hanno colpito la nostra attenzione due monumenti inaugurati l’uno a Managua ( Nicaragua) nel 2000, l’altro sabato 14 Luglio 2012 a Danzica ( Polonia)
Per motivi diversi, entrambi assumono un altissimo valore simbolico  in quanto legati a uomini che hanno fatto veramente la Storia. Non sono solo comuni “ statue”, ma segno indelebile di una memoria storica che noi abbiamo il dovere di tramandare alle nuove generazioni.
Il primo monumento è costituito da un obelisco su cui sono stati collocati due  tondi con due ritratti del Papa.  Non ci sarebbe nulla di particolare in tutto questo, se l’ubicazione non fosse una piazza di Managua. E’ bene ricordare allora i fatti per cogliere il reale significato di tale struttura monumentale.
Nel 1983 il Papa compie un Viaggio in un Nicaragua afflitto da una guerra civile fatta di violenze e soprusi, soprattutto da parte del governo allora al potere. Nel corso della S. Messa, il regime tollerò, se non addirittura organizzò, un grave sabotaggio a danno del Papa: durante l’omelia, un gruppo di facinorosi, dopo aver abbassato il microfono del Pontefice, ne tentò di coprire la voce con grida e schiamazzi, per altro amplificati da altri microfoni istallati in mezzo agli agitatori. Giovanni Paolo II, in quell’occasione, non si lasciò intimorire: con tutte le sue forze e la sua audacia, riuscì a completare il discorso. Così racconta G. Weigel, autorevole biografo del Papa: “ Giovanni Paolo II, in piedi sul bordo del palco, impugnò alla base il suo pastorale con la croce e lo agitò avanti e indietro per salutare le centinaia di migliaia di cattolici nicaraguensi che erano stati confinati nel settore più lontano dell’altare” [ “ Testimone della speranza, pag. 567] . Questo gesto, che oggi sarebbe guardato con un certo imbarazzo, ha in qualche modo contribuito al ritorno della democrazia e della riconciliazione in un Paese dilaniato da conflitti e da regimi autoritari.
A Danzica ( Polonia) è stato invece inaugurato un gruppo scultoreo raffigurante l'ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e papa Giovanni Paolo II. Già il fatto che un Presidente americano ed un Pontefice vengano ritratti insieme, è di per sé una notizia non comune..In che cosa consiste poi l’eccezionalità? Desideriamo ricordarlo ai più giovani, ma non solo. Quando Giovanni Paolo II venne eletto Papa, il mondo era sull’”orlo del baratro”: la Guerra Fredda non era una fantasia di osservatori stravaganti e creativi, era la realtà di missili schierati, di muri invalicabili, di cortine insuperabili, di mondi divisi e incomunicabili!! La stessa Polonia, per molti di noi, era solo il nome del Paese la cui invasione scatenò la Prima Guerra Mondiale: il casus belli, leggevamo sui manuali di storia. Allora le Bibbie arrivavano solo clandestinamente in Unione Sovietica e in non pochi Paesi a lei satelliti. Come raccontato da Linus Dragi Popian e da Georges Picu [ Nel mondo di Karol Wojtyla ], per un giovane rumeno o slovacco era impossibile diventare sacerdote o, semplicemente, professare la religione cattolica, mentre la Chiesa polacca era costantemente sotto controllo della Polizia segreta [ Lasota, Karol Wojtyla spiato]. Ma anche le arti come la danza e la musica, erano condizionate dalla realtà di quegli anni: il più grande ballerino del ‘900, fuggito dalla Russia nel 1961  alla ricerca della libertà, fu bandito  completamente dal suo Paese al punto che il suo nome, famoso in tutto il resto del mondo, non poteva essere neppure pronunciato!! Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano quale fosse la reale situazione negli anni ’70.  Oggi l’Europa non ha più muri, cortine di ferro; i giovani rumeni non devono più ricorrere a Vescovi coraggiosi disposti ad ordinarli sacerdoti, anche clandestinamente e contro le indicazioni di Roma ( tra questi il Metropolita di Cracovia).Il nostro continente vive certo problemi di carattere economico e l’unità politica è lungi dall’essere realizzata, ma, grazie al contribuito di uomini quali Ronald Reagan e Giovanni Paolo II, i rappresentanti dei Paesi europei possono riunirsi ad un unico tavolo per tentare soluzioni efficaci e solidali. Non è poco.
Il monumento eretto a Danzica, città da cui tutto ebbe inizio,  assume quindi un valore ben più che simbolico: può rappresentare il “grazie” a due giganti che hanno veramente cambiato la storia del mondo e, insieme a quello inaugurato a Managua, può costituire, per le nuove generazioni, una straordinaria occasione di  memoria storica, condizione necessaria per riscoprire la nostra identità di cristiani e di cittadini europei e del mondo.