Non solo " monumenti"..
Monumento al Beato Giovanni Paolo II Santuario di Ludźmierzu [ Pellegrinaggio amicibrescianiGPII] |
In questi anni
sono stati eretti numerosissimi monumenti dedicati a Giovanni Paolo II. Si può
dire che ogni giorno viene data notizia circa l’inaugurazione di una Statua, di
un mosaico, di una Via Crucis.
Hanno colpito la
nostra attenzione due monumenti inaugurati l’uno a Managua ( Nicaragua) nel
2000, l’altro sabato 14 Luglio 2012 a Danzica ( Polonia)
Per motivi
diversi, entrambi assumono un altissimo valore simbolico in quanto legati a uomini che hanno fatto veramente la Storia. Non sono solo
comuni “ statue”, ma segno indelebile di una memoria storica che noi abbiamo il
dovere di tramandare alle nuove generazioni.
Il primo
monumento è costituito da un obelisco su cui sono stati collocati due tondi con due ritratti del Papa. Non ci sarebbe nulla di particolare in tutto
questo, se l’ubicazione non fosse una piazza di Managua. E’ bene ricordare
allora i fatti per cogliere il reale significato di tale struttura monumentale.
Nel 1983 il Papa
compie un Viaggio in un Nicaragua afflitto da una guerra civile fatta di
violenze e soprusi, soprattutto da parte del governo allora al potere. Nel
corso della S. Messa, il regime tollerò, se non addirittura organizzò, un grave
sabotaggio a danno del Papa: durante l’omelia, un gruppo di facinorosi, dopo
aver abbassato il microfono del Pontefice, ne tentò di coprire la voce con
grida e schiamazzi, per altro amplificati da altri microfoni istallati in mezzo
agli agitatori. Giovanni Paolo II, in quell’occasione, non si lasciò intimorire:
con tutte le sue forze e la sua audacia, riuscì a completare il discorso. Così
racconta G. Weigel, autorevole biografo del Papa: “ Giovanni Paolo II, in piedi sul bordo del palco, impugnò alla base il
suo pastorale con la croce e lo agitò avanti e indietro per salutare le
centinaia di migliaia di cattolici nicaraguensi che erano stati confinati nel
settore più lontano dell’altare” [ “ Testimone
della speranza, pag. 567] . Questo gesto, che oggi sarebbe guardato con un
certo imbarazzo, ha in qualche modo contribuito al ritorno della democrazia e
della riconciliazione in un Paese dilaniato da conflitti e da regimi
autoritari.
A Danzica (
Polonia) è stato invece inaugurato un gruppo scultoreo raffigurante
l'ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e papa Giovanni Paolo II. Già
il fatto che un Presidente americano ed un Pontefice vengano ritratti insieme,
è di per sé una notizia non comune..In che cosa consiste poi l’eccezionalità?
Desideriamo ricordarlo ai più giovani, ma non solo. Quando Giovanni Paolo II
venne eletto Papa, il mondo era sull’”orlo del baratro”: la Guerra Fredda non era
una fantasia di osservatori stravaganti e creativi, era la realtà di missili
schierati, di muri invalicabili, di cortine insuperabili, di mondi divisi e
incomunicabili!! La stessa Polonia, per molti di noi, era solo il nome del
Paese la cui invasione scatenò la Prima Guerra Mondiale: il casus belli, leggevamo sui manuali di
storia. Allora le Bibbie arrivavano solo clandestinamente in Unione Sovietica e
in non pochi Paesi a lei satelliti. Come raccontato da Linus Dragi Popian e da
Georges Picu [ Nel mondo di Karol Wojtyla
], per un giovane rumeno o slovacco era impossibile diventare sacerdote o,
semplicemente, professare la religione cattolica, mentre la Chiesa polacca era
costantemente sotto controllo della Polizia segreta [ Lasota, Karol Wojtyla spiato]. Ma anche le arti
come la danza e la musica, erano condizionate dalla realtà di quegli anni: il
più grande ballerino del ‘900, fuggito dalla Russia nel 1961 alla ricerca della libertà, fu bandito completamente dal suo Paese al punto che il
suo nome, famoso in tutto il resto del mondo, non poteva essere neppure pronunciato!!
Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano quale fosse la reale situazione
negli anni ’70. Oggi l’Europa non ha più
muri, cortine di ferro; i giovani rumeni non devono più ricorrere a Vescovi
coraggiosi disposti ad ordinarli sacerdoti, anche clandestinamente e contro le
indicazioni di Roma ( tra questi il Metropolita di Cracovia).Il nostro
continente vive certo problemi di carattere economico e l’unità politica è
lungi dall’essere realizzata, ma, grazie al contribuito di uomini quali Ronald
Reagan e Giovanni Paolo II, i rappresentanti dei Paesi europei possono riunirsi
ad un unico tavolo per tentare soluzioni efficaci e solidali. Non è poco.
Il
monumento eretto a Danzica, città da cui tutto ebbe inizio, assume quindi un valore ben più che simbolico:
può rappresentare il “grazie” a due giganti che hanno veramente cambiato la storia
del mondo e, insieme a quello inaugurato a Managua, può costituire, per le
nuove generazioni, una straordinaria occasione di memoria storica, condizione necessaria per riscoprire
la nostra identità di cristiani e di cittadini europei e del mondo.