Santa Pasqua
Santuario S. Alberto [ Viaggio in Polonia, amicibresciani GPII |
Per rivolgere gli auguri di
Buona Pasqua ai nostri “due” lettori, desideriamo condividere alcuni versi tratti da “ Fratello del Nostro Dio”, dramma
scritto da Karol Wojtyla tra il 1945 e il 1950. Protagonista dell’opera
teatrale è Adam Chmielowski, Frate Alberto, canonizzato da Giovanni Paolo II.
Adam Chmielowski era un affermato pittore, stimato
anche oltre i confini polacchi. Ma l’arte, ad un certo punto, gli apparve in
tutta la sua inadeguatezza; egli cercava qualcosa di più vero ed autentico,
cercava quella bellezza che l’arte stessa, per quanto eccelsa, non poteva
realizzare se non con tinte molto sfumate. Da qui la decisione di spogliarsi di
se stesso, dei suoi abiti signorili, del suo talento di artista per vestire
invece il saio e condividere, in tutto, il destino dei poveri nei quali scorgeva
il Volto di Dio.
In un passo del Dramma,
troviamo Adam che alza lo sguardo fermandolo su un dipinto che non era mai
riuscito a terminare: l’inquietudine, così profonda e dilaniante,aveva sempre
provocato in lui reazioni distruttive nei confronti della sua stessa opera
d’arte, a cui, per altro, tanto teneva. Nel passo in questione, invece, il
protagonista, contempla il dipinto, così
si esprime:
Sei tuttavia terribilmente diverso da Colui che sei
Ti sei affaticato molto per ognuno di loro.
Ti sei stancato mortalmente.
Ti hanno distrutto totalmente
Ciò si chiama Carità
Eppure sei rimasto bello.
Il più bello dei figli dell’uomo.
Una bellezza simile non si è mai più ripetuta.
O, come difficile è questa bellezza, come difficile.
Tale bellezza si chiama Carità [ Opera omnia, Bompiani,pag.689]
E Adam, divenuto
Alberto,dirà: “ Io parlo della Croce,
della nostra comune croce che trasforma la caduta dell’uomo in bene e la
schiavitù in libertà” .
La Redenzione, come
ricordava spesso Giovanni Paolo II, fa’ sì che l’uomo sia “ in qualche modo
nuovamente creato” e che Cristo si unisca con ognuno di noi, per sempre. ( Redemptor hominis). L’uomo che accetta
l’Amore resosi carne nel Mistero della Croce e Risurrezione, può dire, insieme
a Frate Albero: “ Tuttavia sono certo di
aver scelto una libertà più grande”
Buona Pasqua