sabato 17 marzo 2012


.E…abbiamo bisogno di lui, ancora !!

Due notizie  hanno destato la nostra attenzione. In un quartiere della città di Sorrento è stata dedicata una statua, potremmo dire l’ennesima,  al Beato Giovanni Paolo II  alla presenza del card. Dzwicz che ha donato una reliquia alla cittadina campana ( riformulano la domanda: “quando una simile “ grazia per noi bresciani?”); i media hanno poi annunciato che Domenica 1 Aprile verrà trasmesso all'interno di Speciale Tg1, e contemporaneamente in 3D su RaiHd il film 'Un gigante' realizzato dal regista Italo Moscati sulla figura di Giovanni Paolo II, ma di questo parleremo in un prossimo post.
Due eventi che, ancora una volta, costituisono la testimonianza inconfutabile di un legame ancora profondo e indelebile.
-        “Vedere svettare davanti alla mia finestra un'opera simile mi riempie il cuore di felicità. Ogni mattina, appena mi alzo, non faccio che pregare per questo grande Pontefice che ha guidato la Chiesa universale in uno dei momenti più difficili della storia umana. Mi sento rincuorata anche la sera quando le tenebre nascondono la piazza. La presenza di papa Karol ha portato un raggio di speranza a tutto il quartiere e nella mia vita”.
-        “Diremo meno volgarità. Sapendo che un santo come Giovanni Paolo II ci guarderà faremo di tutto per essere più attenti a quello che diciamo. Siamo veramente felici ad avere come "vicino di casa" una statua di un uomo che ha rappresentato un'epoca”
-        “Quando usciamo di casa adesso sappiamo dove dobbiamo fermarci per pregare anche quando la chiesa è chiusa. Il santo padre ci ha portato una grande gioia nel cuore. Adesso non siamo più soli”
Anziani, ma anche ragazzi, esprimono così il loro bisogno di avere accanto a sé colui che considerano ancora un “ amico”, una persona che è stata loro vicina in vita e lo è ancora di più ora. Qualcuno può certamente valutare, questa, una forma di religiosità poco adeguata per un cattolico adulto, anzi, potrebbe anche provare un senso di fastidio. In realtà, nelle parole e nella commozione di queste persone, ma non solo, si può cogliere la verità essenziale del Cristianesimo.
Chi prega davanti alla statua del Beato Giovanni Paolo II, o semplicemente volge un veloce sguardo, innanzitutto fa memoria di una persona “ di famiglia”:  i nostri familiari, anche quando ci lasciano, lo sappiamo per esperienza, appartengono sempre alla nostra vita, con loro intratterremo sempre un “ dialogo” speciale. In fondo, le numerose statue, vie, associazioni, cime dei monti dedicati al Papa sono la manifestazione di un desiderio del cuore, forse non da tutti colto:  continuare un incontro iniziato 33 anni fa e mai di fatto  interrotto.  Ma c’è di più, c’è qualcosa di più profondo ed esistenzialmente  più decisivo: fermarsi in una piazza e “ contemplare” l’immagine del Beato significa, per molti, far memoria della sua vita, della sua testimonianza e, quindi, trovare la forza e le ragioni per affrontare la fatica, il dolore, le difficoltà quotidiane. Non sembri irriverenti o irrispettoso, ma, come avviene con i Santi,per qualcuno è più facile credere avendo come “guida” speciale ancora il beato Giovanni Paolo II e, questo, sia chiaro, senza togliere niente a nessuno.
Proprio nel mese di Marzo di 7 anni fa, Giovanni Paolo II insegnava al mondo il valore della sofferenza, insegnava ad avvicinarsi alla morte con la serenità di chi sa che non è l’ultima parola…ma in fondo per molti anni ha insegnato questo. Ecco, per un anziano, volgere lo sguardo  ad una statua del Papa, bella o brutta che sia,  può rappresentare non tanto un moto nostalgico, bensì il bisogno dell’anima, l’urgenza più radicale, così come per un ragazzo può costituire l’incontro con un “ adulto” che ha amato, stimato i giovani, che è stato loro amico e in loro ha creduto e che, proprio per questo, può ancora “parlare” come educatore educatore credibile e affascinante per le nuove generazioni. In tutto ciò forse consiste il vero miracolo di Giovanni Paolo II…..Non avremmo alibi se non ci rendessimo conto di ciò e perdessimo una simile occasione…!!! Quante generazioni possono dire di essere cresciute “ accanto” ad un Santo e di aver la grazia di venerarlo e di pregarlo avendone ancora vivo il ricordo, lo sguardo, il sorriso???