….E…abbiamo bisogno di lui, ancora !!
Due notizie hanno destato la nostra attenzione. In un
quartiere della città di Sorrento è stata dedicata una statua, potremmo dire l’ennesima,
al Beato Giovanni Paolo II alla presenza del card. Dzwicz che ha donato una
reliquia alla cittadina campana ( riformulano la domanda: “quando una simile “
grazia per noi bresciani?”); i media hanno poi annunciato che Domenica 1 Aprile
verrà trasmesso all'interno di Speciale Tg1, e contemporaneamente in 3D su
RaiHd il film 'Un gigante' realizzato dal regista Italo Moscati
sulla figura di Giovanni Paolo II, ma di questo parleremo in un prossimo post.
Due eventi che,
ancora una volta, costituisono la testimonianza inconfutabile di un legame
ancora profondo e indelebile.
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“Vedere svettare davanti alla mia finestra un'opera simile mi riempie il
cuore di felicità. Ogni mattina, appena mi alzo, non faccio che pregare per
questo grande Pontefice che ha guidato la Chiesa universale in uno dei momenti
più difficili della storia umana. Mi sento rincuorata anche la sera quando le
tenebre nascondono la piazza. La presenza di papa Karol ha portato un raggio di
speranza a tutto il quartiere e nella mia vita”.
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“Diremo meno volgarità. Sapendo che un santo come Giovanni Paolo II ci
guarderà faremo di tutto per essere più attenti a quello che diciamo. Siamo
veramente felici ad avere come "vicino di casa" una statua di un uomo
che ha rappresentato un'epoca”
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“Quando usciamo di casa adesso sappiamo dove dobbiamo fermarci per pregare
anche quando la chiesa è chiusa. Il santo padre ci ha portato una grande gioia
nel cuore. Adesso non siamo più soli”
Anziani, ma anche ragazzi, esprimono così il loro bisogno di avere accanto
a sé colui che considerano ancora un “ amico”, una persona che è stata loro
vicina in vita e lo è ancora di più ora. Qualcuno può certamente valutare,
questa, una forma di religiosità poco adeguata per un cattolico adulto, anzi,
potrebbe anche provare un senso di fastidio. In realtà, nelle parole e nella
commozione di queste persone, ma non solo, si può cogliere la verità essenziale
del Cristianesimo.
Chi prega davanti alla statua del Beato Giovanni Paolo II, o semplicemente
volge un veloce sguardo, innanzitutto fa memoria di una persona “ di famiglia”:
i nostri familiari, anche quando ci
lasciano, lo sappiamo per esperienza, appartengono sempre alla nostra vita, con
loro intratterremo sempre un “ dialogo” speciale. In fondo, le numerose statue,
vie, associazioni, cime dei monti dedicati al Papa sono la manifestazione di un
desiderio del cuore, forse non da tutti colto: continuare un incontro iniziato 33 anni fa e
mai di fatto interrotto. Ma c’è di più, c’è qualcosa di più profondo ed
esistenzialmente più decisivo: fermarsi
in una piazza e “ contemplare” l’immagine del Beato significa, per molti, far
memoria della sua vita, della sua testimonianza e, quindi, trovare la forza e
le ragioni per affrontare la fatica, il dolore, le difficoltà quotidiane. Non sembri
irriverenti o irrispettoso, ma, come avviene con i Santi,per qualcuno è più
facile credere avendo come “guida” speciale ancora il beato Giovanni Paolo II
e, questo, sia chiaro, senza togliere niente a nessuno.
Proprio nel mese di Marzo di 7 anni fa, Giovanni Paolo II insegnava al
mondo il valore della sofferenza, insegnava ad avvicinarsi alla morte con la
serenità di chi sa che non è l’ultima parola…ma in fondo per molti anni ha
insegnato questo. Ecco, per un anziano, volgere lo sguardo ad una statua del Papa, bella o brutta che
sia, può rappresentare non tanto un moto
nostalgico, bensì il bisogno dell’anima, l’urgenza più radicale, così come per
un ragazzo può costituire l’incontro con un “ adulto” che ha amato, stimato i
giovani, che è stato loro amico e in loro ha creduto e che, proprio per questo,
può ancora “parlare” come educatore educatore credibile e affascinante per le
nuove generazioni. In tutto ciò forse consiste il vero miracolo di Giovanni
Paolo II…..Non avremmo alibi se non ci rendessimo conto di ciò e perdessimo una
simile occasione…!!! Quante generazioni possono dire di essere cresciute “
accanto” ad un Santo e di aver la grazia di venerarlo e di pregarlo avendone
ancora vivo il ricordo, lo sguardo, il sorriso???