mercoledì 21 marzo 2012


Per non dimenticare e cadere nella " trappola"...dei soliti "opinionisti"..meglio ricordare 

E’ proprio vero…la distanza tra i Messico e l’Italia determina  una diversa visione delle cose e non solo per una questione climatica.
Come molti sapranno l’attuale Pontefice, Papa Benedetto XVI,  sta per intraprendere un importante viaggio le cui mete saranno Cuba e i Messico. Sorprende, ma fino ad un certo punto, il modo con cui la stampa messicana e italiana stanno vivendo l’evento. Ebbene, mentre la seconda  sta tentando di banalizzare, di archiviare i pellegrinaggi del beato Giovanni Paolo II limitandosi a pochissimi e superficiali riferimenti,( guai usare aggettivi enfatici), la prima sembra dare ampio spazio a quello che a taluni può sembrare un “revival” folkloristico, mentre è qualcosa di più vero e profondo. E’ sufficiente leggere alcuni articoli, per rendersene conto. 
“Pellegrino dell’amore” , “ Una lezione al mondo”…ricordi, molti ricordi di giorni indimenticabili. Certo, è probabile che tutto questo fervore messicano e cubano per i precedenti viaggi papali, si sciolga come “neve al sole”, secondo quella legge tutta umana per cui “ chiodo scaccia chiodo”. Noi uomini siamo così bravi a dimenticare, a voltare pagina….!!! Forse, il 29 Marzo molti, anche a Cuba e in Messico, riporranno definitivamente il libro dei ricordi insieme con pagine destinate a sbiadirsi con il tempo. Il 29 Marzo, appunto, non oggi e dell’oggi vogliamo occuparci.
Non ci interessa il punto di vista dei commentatori italiani, continuino pure a fare il loro lavoro.  Ci colpisce molto di più ciò che accade oltreoceano.
Per i Cubani  Giovanni Paolo II ha rappresentato, e rappresenta, qualcosa di veramente straordinario, unico, irripetibile. Ma noi italiani,forse, non riusciremo mai comprendere, a capire certi sentimenti, certe posizioni, troppo lontani  dalla nostra mentalità “ usa e getta”. I popoli dell'America Latina, almeno fino ad ora, quando amano, amano veramente e non hanno paura di manifestarlo. Non dimenticano facilmente, non cessano di esprimere gratitudine anche quando la persona non è più tra di loro. Nel cuore e nella mente dei Cubani, stando alle testimonianze, Giovanni Paolo II occuperà sempre un posto specialissimo.  E’ stato il primo Papa che ha accettato di incontrarli nel loro Paese, nonostante il regime, nonostante il loro leader, nonostante le difficoltà della Chiesa . Dopo molti anni, grazie al Papa,è stato possibile Celebrare il S. Natale!!!
Il primo Papa che, nell’Università di  La Habama ha parlato dell’”evangelizzazione della cultura”, mentre nella piazza in cui vi è l’immagine del Che Guevara, ha parlato di libertà, verità, “della croce salvifica”; ha messo a nudo la menzogna insita nell’ateismo…... No, non crediamo affatto che quelle pagine scritte nel Gennaio 1998 potranno mai ingiallirsi o sbiadirs,i né potranno essere cancellate..altre se ne aggiungeranno, ma costituiranno una sorta  di chiosa, di  postilla ad un “Volume”  scritto 14 anni fa da un Papa malato e vecchio e da un popolo che continua e continuerà ad amarlo e ad essergli grato…e questo anche dopo il 28, Marzo 2012!!