Per non dimenticare e cadere nella " trappola"...dei soliti "opinionisti"..meglio ricordare
E’
proprio vero…la distanza tra i Messico e l’Italia determina una diversa
visione delle cose e non solo per una questione climatica.
Come
molti sapranno l’attuale Pontefice, Papa Benedetto XVI, sta per intraprendere un importante viaggio
le cui mete saranno Cuba e i Messico. Sorprende, ma fino ad un certo punto, il
modo con cui la stampa messicana e italiana stanno vivendo l’evento. Ebbene,
mentre la seconda sta tentando di
banalizzare, di archiviare i pellegrinaggi del beato Giovanni Paolo II limitandosi
a pochissimi e superficiali riferimenti,( guai usare aggettivi enfatici), la prima sembra dare ampio spazio a
quello che a taluni può sembrare un “revival” folkloristico, mentre è qualcosa
di più vero e profondo. E’ sufficiente leggere alcuni articoli, per rendersene
conto.
“Pellegrino dell’amore” , “ Una lezione al mondo”…ricordi, molti ricordi
di giorni indimenticabili. Certo, è probabile che tutto questo fervore
messicano e cubano per i precedenti viaggi papali, si sciolga come “neve al sole”,
secondo quella legge tutta umana per cui “ chiodo scaccia chiodo”. Noi uomini
siamo così bravi a dimenticare, a voltare pagina….!!! Forse, il 29 Marzo molti,
anche a Cuba e in Messico, riporranno definitivamente il libro dei ricordi
insieme con pagine destinate a sbiadirsi
con il tempo. Il 29 Marzo, appunto, non oggi e dell’oggi vogliamo occuparci.
Non
ci interessa il punto di vista dei commentatori italiani, continuino pure a
fare il loro lavoro. Ci colpisce molto
di più ciò che accade oltreoceano.
Per
i Cubani Giovanni Paolo II ha
rappresentato, e rappresenta, qualcosa di veramente straordinario, unico,
irripetibile. Ma noi italiani,forse, non riusciremo mai comprendere, a capire certi
sentimenti, certe posizioni, troppo lontani
dalla nostra mentalità “ usa e getta”. I popoli dell'America Latina, almeno fino ad
ora, quando amano, amano veramente e non hanno paura di manifestarlo. Non
dimenticano facilmente, non cessano di esprimere gratitudine anche quando la
persona non è più tra di loro. Nel cuore e nella mente dei Cubani, stando alle testimonianze, Giovanni
Paolo II occuperà sempre un posto specialissimo. E’
stato il primo Papa che ha accettato di incontrarli nel loro Paese, nonostante
il regime, nonostante il loro leader, nonostante le difficoltà della Chiesa . Dopo molti anni, grazie al Papa,è stato possibile Celebrare il S. Natale!!!
Il
primo Papa che, nell’Università di La
Habama ha parlato dell’”evangelizzazione della cultura”, mentre nella piazza in
cui vi è l’immagine del Che
Guevara, ha parlato di libertà, verità, “della croce salvifica”; ha messo a
nudo la menzogna insita nell’ateismo…... No, non crediamo affatto che quelle
pagine scritte nel Gennaio 1998 potranno mai ingiallirsi o sbiadirs,i né potranno
essere cancellate..altre se ne aggiungeranno, ma costituiranno una sorta di chiosa, di postilla ad un “Volume” scritto 14 anni fa da un Papa malato e vecchio
e da un popolo che continua e continuerà ad amarlo e ad essergli grato…e questo anche dopo il
28, Marzo 2012!!