Niepolimice,Chiesa di S. Carlo ( Viaggio amicibresciani GPII) |
Il Vangelo: incontro con una Persona
“Dio non è
solamente forza, né solamente luce. Dio è Persona. Solamente l’incontro con
quella Persona che è Dio fornisce all’uomo, al mio io il senso dell’importanza
assoluta della vita….Non è possibile leggere soltanto il Vangelo. Forse pensate
che io allora dica: il Vangelo bisogna viverlo. Sarebbe poco. Nel Vangelo
bisogna incontrasi! Sì, incontrarsi! Qualsiasi altro modo di accostarsi ad
esso, ogni altro studio, per quanto preciso, esegetico, scientifico possa
essere, se non porta a questo si esaurisce nel suo stesso fine. Nel Vangelo
bisogna incontrarsi! Incontrarsi con chi? Nel Vangelo bisogna incontrarsi con
Lui. Questa è una novità in senso assoluto. Se non è avvenuto quest’incontro il
Vangelo non è stato ancora letto”. Attraverso limpide parole,pronunciate
nel corso degli esercizi spirituali
tenuti nel 1962, un giovane vescovo di Cracovia cercava di educare i “ suoi”
giovani all’autentica libertà, cercava di formare una nuova generazione che,
negli anni ’80, sarebbe poi stata protagonista di cambiamenti storici epocali.
Chi avesse l’avventura di leggere qualche omelia o
qualche discorso del Vescovo K.Wojtyla e cercasse indicazioni concrete per
trasformare la realtà sociale e politica della Polonia degli anni ’60, 70, rimarrebbe
deluso. Egli infatti non indicava ricette, programmi, analisi sociologiche, non
parlava di “ scelte pastorali”; egli proponeva al “ suo “ popolo solo una strada,
o, meglio “ la strada”: vivere l’incontro con Cristo, fidarsi del suo Amore che chiede solamente di essere accolto. Lo ricorda il Papa nelle sue poesie quando,
con immagini profondamente evocative, rende viva la Presenza di un Dio che si
china sull’uomo, sulla sua debolezza, sul suo essere “ nulla”; Dio non teme la
fragilità della sua creatura al punto che, come
scriveva Giovanni Paolo II, Egli “ sottomette la Sua infinità al nostro
fallibile pensiero” ( E tu, ogni giorno,
torni a moltiplicare/ la mia impotenza/ sottomettendo la Tua infinità/ al mio
fallibile pensiero, Canto del Dio nascosto, Bompiani pag. 77) E la
Croce di Cristo, dirà spesso, è la realtà tangibile di questo amore infinito
che non si ferma davanti al nostro limite, alle nostre cadute.
L’uomo che accoglie l’Amore, impara a conoscere se
stesso e, scoprendo la “ sorgente della
sua vera dignità, può cambiare il corso della storia.
Per tutta la vita, fino alla fine, Giovanni Paolo II è
stato il testimone e il maestro di una fede viva e ha guidato i “ suoi” giovani
all’incontro con Cristo aiutandoli a riscoprire la reale Essenza del Vangelo: questo
accadeva nel 1962, questo accadeva nel 2001 quando, davanti alla gioventù del
Kazakistan ( paese a maggioranza musulama) non ebbe timore di confessare: “Permettetemi
di professare davanti a voi con umiltà e fierezza la fede dei cristiani: Gesù
di Nazaret, Figlio di Dio fatto uomo duemila anni orsono, è venuto a rivelarci
questa verità con la sua persona e il suo insegnamento. Solo nell'incontro con
Lui, Verbo incarnato, l'uomo trova pienezza di autorealizzazione e di felicità.
La religione stessa, senza un'esperienza di stupita scoperta e di comunione con
il Figlio di Dio, fattosi nostro fratello, si riduce a una somma di principi
sempre più ardui da capire e di regole sempre più difficili da sopportare”.
Con nel cuore e nella mente questa certezza rocciosa,
il Beato Giovanni Paolo II ha contribuito, come pochissimi altri, al
cambiamento di interi Paesi, ha ridato speranza ad interi popoli, inclusa Cuba
i cui mutamente e le cui aperture sono la fioritura del seme gettato e
coltivato dall’audacia di uomo armato solo della sua debolezza e della forza
della sua fede