venerdì 23 marzo 2012


Wawel, viaggio in Polonia amicibrescianiGPII
Il Messico e la Nuova Evangelizzazione

Dobbiamo confessare Cristo davanti alla storia e al mondo, con convinzione profonda, sentita, viva, come la confessa Pietro”. ..Da questa fede in Cristo troviamo la capacità di servire l’uomo, i nostri popoli, di penetrare con il Vangelo la loro cultura, di trasformare i cuori, di umanizzare sistemi e strutture.” Queste parole non sono state pronunciate qualche giorno fa, ma ben trentatré anni fa, non in Italia, bensì in Messico davanti all’Episcopato riunito a Puebla.
Quanto affermato dal Papa riemerge oggi in tutta la sua straordinaria attualità. In fondo, se riflettiamo con onestà intellettuale, qualità oggi rara, qui, in una magistrale sintesi, è indicato il programma della Chiesa per il XXI secolo, il programma di sempre.
L’intervento del Beato Giovanni Paolo II assume, in un certo senso,  un valore ancora più profetico se teniamo presente il contesto in cui è avvenuto. Che un Papa, in piena Guerra Fredda, attraversasse l’Oceano e, in uno Stato Istituzionalmente ateo, dichiarasse con chiarezza inequivocabile che solo in Cristo è possibile realizzare l’autentico umanesimo, ha in sé qualcosa di straordinario, di nuovo e antico nello stesso tempo, ha in sé la voce dei “Profeti” che, senza molto “filosofeggiare”, sanno leggere  dentro la Storia la Presenza di Dio.  Così come oggi appare di eccezionale vigore profetico l’analisi ,lucidissima, proposta da Giovanni Paolo II il quale, senza alcun timore, ma con quel coraggio mistico che lo caratterizzava, non esitava ad attribuire all’Umanesimo ateo, “ paradosso inesorabile”, la ragione ultima del dramma dell’uomo “ amputato di una dimensione essenziale: la sua ricerca dell’Infinito” e così” posto di fronte alla peggiore  riduzione del suo medesimo essere”.  
Un consiglio: rileggiamo il Discorso di Puebla ( 28 Gennaio 1979) per aprirci al Nuovo Umanesimo Cristiano, lo rileggano soprattutto i Vaticanisti per non incorrere in sbavature non degne del loro mestiere!!
In fondo, la Nuova Evangelizzazione non inizierà nel prossimo Ottobre, bensì è iniziata trentatré anni fa, in un lontano Paese dell’America Latina, grazie ad un Papa la cui audacia mistica rivelava il suo essere profondamente e totalmente in Dio e con Dio ….Forse però, come accade per i veri profeti, noi, uomini distratti, non gli abbiamo creduto; forse non aveva l’imprimatur del professore di teologia, forse il suo sguardo, troppo assorto nel Mistero, richiedeva da parte nostro uno slancio superiore alle nostre forze, uno slancio capace di coinvolgere la nostra intera esistenza, non solo la nostra mente, la nostra ragione. Il suo " modo" così sfacciatamente umano e, nello stesso tempo, santo, ci sconvolgeva, ci confondeva, ci frastornava. Abbiamo preferito lasciar perdere!!!
Sempre di più appare invece evidente che, nel Beato Giovanni Paolo II, si ricompone la grande sfida di sempre: nelle sue parole, nella sua vita, nelle sue opere infatti comprendiamo come   “La fede e la ragione sono  le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità.
 Questo Giovanni Paolo II ha annunciato e insegnato a Puebla, questo ha annunciato e insegnato per tutta la sua vita…