domenica 11 marzo 2012


Per fare il punto

Questo blog, come scritto nella presentazione, non vuole assolutamente seguire lo spirito di altri, certamente più professionali.
A noi non interessa rimarcare confronti o, peggio, gettare discredito, come invece amano fare alcuni che alimentano  insinuazioni, spesso false e infondate, al solo scopo di  “ sbiadire” l’immenso pontificato di Giovanni Paolo II.
A noi non interessa rispondere a chi si ostina a banalizzare i gesti  e le parole del Papa, non riuscendo invece a coglierne l’impareggiabile novità in termini pastorali e teologici. 
A noi non interessa rispondere a chi ci vuol far credere che il beato Giovanni Paolo II non si distinguesse come luminoso maestro di fede in grado di presentare con chiarezza le ragioni del nostro credere.
 A noi non interessa rispondere a chi, un tempo ostile e critico nei confronti delle  sue iniziative ( GMG, Assisi, Incontro Mondiali delle Famiglie), oggi plaude alla loro continuazione in nome di una presunta “ correzione di rotta”.
No, a noi non interessa tutto questo. Giovanni Paolo ci ha insegnato ad accogliere in un abbraccio misericordioso tutto e tutti, anche, anzi di più, coloro che possono sembrare lontani dalla nostra sensibilità.  Faremo  quindi parlare i fatti, faremo parlare la storia!!
Viaggio in Polonia degli "amicibrescianiGPII" ( Agosto 2010)
Utilissimo, a tal proposito, è il libro del prof. Andrea Riccardi che, accolto da commenti lusinghieri e puntuali, ha riscosso un buon successo, E’ giusto però rilevare che, alcuni passaggi  contenuti nell’Autorevole biografia,non hanno ricevuto  l’attenzione che meritavano. Ci si riferisce  a quella sorta di j’accuse rivolta a giornalisti e  osservatori cattolici occidentali, colpevoli di non aver colto fin dall’inizio la straordinarietà di un pontificato che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa, pietra miliare per l’umanità di credenti e non. L’insigne professore, se da una parte giustifica tale superficialità osservando che Karol Wojtyla,( al momento dell’elezione)non  apparteneva ad una scuola teologica particolare e, soprattutto, non frequentava i circoli teologici occidentalidall’altra non può non constatare la miopia di chi, consapevole o no, ha sottovalutato Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II  come pensatore e intellettuale al punto “che  L’enciclica Dives in misericordia non riesce a coinvolgere molto i cattolici, che non colgono le sue radici profonde e i suoi toni drammatici” ( Pag.58).
Un analogo j’accuse si può trovare in un’altra importante biografia, quella scritta da G. Weigel ( “Testimone della speranza”)  in cui si rileva come la “ teologia del corpo”, elaborata dal Grande Papa, sia rimasta per anni confinata ai margini del dibattito pastorale e teologico. Con una non poca audacia, il noto intellettuale americano, ripropone  la tesi di Mons. Scola il quale sosteneva: “ quasi tutte le nozioni teologiche – Dio, Cristo, Trinità, la grazia, la Chiesa, i sacramenti, ciapparirebbero sotto una luce diversa, se i teologi si rimettesseo a esplorare in profondità il ricco contribuito delle tesi di Giovanni Paolo II” e così chiosava: “ Sono pochi i teologi contemporanei che hanno notato la sfida implicitamente contenuta in questa dirompente dichiarazione. Ancor più rari i preti che su questo tema hanno predicato. Inoltre, soltanto un’infima, se non microsopica percentuale di cattolici sa che una siffatta “ teologia del corpo” esiste”.. Una simile analisi  è condivisa anche da un altro studioso, il francese Yves Semen, autore di un validissimo saggio sulla “ sessualità secondo Giovanni Paolo II”. Quanto riportato rappresenta indubbiamente un grave atto d’accusa, in un certo senso  ancora più grave se si considera invece l’attenzione rivolta oggi ai documenti magisteriali.
Al di là di ogni valutazione,  chi si confronta con il magistero e l’insegnamento del Beato Giovanni Paolo II non può non condividere il giudizio, che diventa criterio, del noto filosofo Giovanni  Reale secondo il quale Karol Wojtyla è stato uno dei pochi in grando di “ camminare congiuntamente sulle tre vie”, quella dell’arte,quella della filosofia, quella della fede, realizzando  così la sintesi ideale prospettata da Platone: solo chi percorre le tre vie può accedere alla verità!!  Non è poco per un Papa che alcuni si ostinano a etichettare solo come “ politico” e “ mediatico”!!