Per fare il punto
Questo blog, come scritto nella presentazione, non
vuole assolutamente seguire lo spirito di altri, certamente più professionali.
A noi non interessa rimarcare confronti o, peggio,
gettare discredito, come invece amano fare alcuni che alimentano insinuazioni, spesso false e infondate, al
solo scopo di “ sbiadire” l’immenso
pontificato di Giovanni Paolo II.
A noi non interessa rispondere a chi si ostina a
banalizzare i gesti e le parole del Papa,
non riuscendo invece a coglierne l’impareggiabile novità in termini pastorali e
teologici.
A noi non interessa rispondere a chi ci vuol far
credere che il beato Giovanni Paolo II non si distinguesse come luminoso maestro
di fede in grado di presentare con chiarezza le ragioni del nostro credere.
A noi non
interessa rispondere a chi, un tempo ostile e critico nei confronti delle sue iniziative ( GMG, Assisi, Incontro
Mondiali delle Famiglie), oggi plaude alla loro continuazione in nome di una
presunta “ correzione di rotta”.
No, a noi non interessa tutto questo. Giovanni Paolo
ci ha insegnato ad accogliere in un abbraccio misericordioso tutto e tutti,
anche, anzi di più, coloro che possono sembrare lontani dalla nostra
sensibilità. Faremo quindi parlare i fatti, faremo parlare la
storia!!
Viaggio in Polonia degli "amicibrescianiGPII" ( Agosto 2010) |
Utilissimo, a tal proposito, è il libro del prof.
Andrea Riccardi che, accolto da commenti lusinghieri e puntuali, ha riscosso un
buon successo, E’ giusto però rilevare che, alcuni passaggi contenuti nell’Autorevole biografia,non hanno
ricevuto l’attenzione che meritavano. Ci
si riferisce a quella sorta di j’accuse
rivolta a giornalisti e osservatori
cattolici occidentali, colpevoli di non aver colto fin dall’inizio la
straordinarietà di un pontificato che avrebbe lasciato un segno indelebile
nella storia della Chiesa, pietra miliare per l’umanità di credenti e non.
L’insigne professore, se da una parte giustifica tale superficialità osservando
che Karol Wojtyla,( al momento dell’elezione)non apparteneva ad
una scuola teologica particolare e, soprattutto, non frequentava i circoli
teologici occidentali, dall’altra non può non
constatare la miopia di chi, consapevole o no, ha sottovalutato Karol
Wojtyla – Giovanni Paolo II come
pensatore e intellettuale al punto “che
L’enciclica Dives in misericordia non riesce a coinvolgere molto i
cattolici, che non colgono le sue radici profonde e i suoi toni drammatici”
( Pag.58).
Un analogo j’accuse si
può trovare in un’altra importante biografia, quella scritta da G. Weigel ( “Testimone
della speranza”) in cui si rileva come
la “ teologia del corpo”, elaborata dal Grande Papa, sia rimasta per anni
confinata ai margini del dibattito pastorale e teologico. Con una non poca audacia,
il noto intellettuale americano, ripropone
la tesi di Mons. Scola il quale sosteneva: “ quasi tutte le nozioni teologiche – Dio, Cristo, Trinità, la grazia, la
Chiesa, i sacramenti, ciapparirebbero sotto una luce diversa, se i teologi si
rimettesseo a esplorare in profondità il ricco contribuito delle tesi di
Giovanni Paolo II” e così chiosava: “ Sono
pochi i teologi contemporanei che hanno notato la sfida implicitamente
contenuta in questa dirompente dichiarazione. Ancor più rari i preti che su
questo tema hanno predicato. Inoltre, soltanto un’infima, se non microsopica
percentuale di cattolici sa che una siffatta “ teologia del corpo” esiste”..
Una simile analisi è condivisa anche da
un altro studioso, il francese Yves Semen, autore di un validissimo saggio sulla
“ sessualità secondo Giovanni Paolo II”. Quanto riportato rappresenta
indubbiamente un grave atto d’accusa, in un certo senso ancora più grave se si considera invece
l’attenzione rivolta oggi ai documenti magisteriali.
Al di là di ogni
valutazione, chi si confronta con il
magistero e l’insegnamento del Beato Giovanni Paolo II non può non condividere
il giudizio, che diventa criterio, del noto filosofo Giovanni Reale secondo il quale Karol Wojtyla è stato
uno dei pochi in grando di “ camminare
congiuntamente sulle tre vie”, quella dell’arte,quella
della filosofia, quella della fede, realizzando così la sintesi ideale prospettata da
Platone: solo chi percorre le tre vie può accedere alla verità!! Non è poco per un Papa che alcuni si ostinano
a etichettare solo come “ politico” e “ mediatico”!!